comunicato stampa
Saldi invernali dal 2 gennaio: un anticipo obbligato

Oltre a ciò non è stata prevista nessun’altra innovazione, neanche dal nuovo Testo Unico sul Commercio recentemente emanato dalla Regione, per i saldi, ma solo per le vendite promozionali, tanto che quest’ultime restano sempre vietate nei “trenta giorni antecedenti alle vendite di fine stagione” ma non più per l’intero mese di Dicembre” per cui in teoria si potrebbero svolgere fino al 3 Dicembre”.
“Ogni volta che vengono definiti i periodi dei saldi – evidenzia il direttore Confcommercio Giorgio Fiori - si ingenerano malcontenti e contrasti tra gli operatori poiché alcuni vorrebbero iniziarli prima, altri posticiparli ed altri ancora, un po’ contro corrente, vietarli del tutto”. “Quest’anno poi – aggiunge Fiori - la polemica che per lo più interessa i saldi estivi si è innescata anche per la data di inizio di quelli invernali che alcuni li avrebbero voluti posticipati almeno al 6/10 Gennaio, mentre altri anticipati a sabato 2 Gennaio, così come poi è stato deciso, in linea con il calendario definito dalle regioni limitrofe, Emilia Romagna ed Abruzzo”. “Il fatto che ogni regione predisponga un proprio calendario – sottolinea il direttore Confcommercio - crea infatti disparità e confusioni per cui la soluzione migliore sarebbe quella di addivenire ad un calendario nazionale, considerando le diverse manifestazioni stagionali di un Paese lungo come l’Italia, individuando magari 3 fasce; nord, centro e sud, in modo tale da evitare almeno concorrenze tra Regioni limitrofe. E su questa linea sembra orientata anche la Regione Marche tanto che si discuterà prossimamente di una proposta unitaria nella conferenza delle regioni”.
“Anticipare troppo i saldi – conclude Fiori – non fa bene al commercio ma va comunque alla fin fine considerato che il problema è relativo poiché i saldi non sono più, come un tempo, un’attesa per i consumatori, ma solo una ufficializzazione, poiché oggi come oggi, con formule diverse e di fantasia degli esercenti, grazie anche alle maglie larghe delle norme, praticamente in tanti vendono in saldo per quasi tutto l’anno, stanti le obiettive necessità di favorire le vendite che in tempi di crisi come l’attuale, vanno ovviamente a rilento”.
