Un convegno nazionale sul tema \'Linguaggi d\'Italia\'

fai 4' di lettura 26/02/2010 - “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani.” Una bella frase che esprimeva argutamente le contraddizioni portate alla luce dall’unità d’Italia, di cui il prossimo anno si celebreranno i 150 anni.


Ma anche una frase forse ingiusta, perché gli “italiani”, in realtà, esistevano ben prima dell’Italia stessa: esistevano almeno da 2000 anni. Da quando, cioè, hanno cominciato a riconoscersi tra loro e a darsi un carattere attraverso un linguaggio espressivo comune, quel massimo comune denominatore che, via via nei secoli e ancora oggi, caratterizza e lega strettamente il nostro paesaggio con la nostra arte e questa con la musica, la letteratura, la politica e la storia. Che lega insomma gli italiani all’Italia.

Partendo dalla consapevolezza dell’esistenza di questa storia comune e di un orgoglio nazionale che di fatto è il più profondo fattore di unificazione degli italiani, il FAI - Fondo Ambiente Italiano ha deciso di proporre una riflessione sulla nostra identità storico-culturale. Nell’ambito del convegno nazionale delle Delegazioni FAI, il 27 febbraio 2010 al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno - città scelta come luogo-simbolo di quell’Italia ricca di storia, di arte e di vita che talvolta dimentichiamo e spesso diamo colpevolmente per scontata - si terrà l’incontro aperto al pubblico dal titolo “Linguaggi d’Italia, Prime riflessioni sull’anniversario dell’unità d’Italia” che si celebrerà nel 2011.

Il FAI ha scelto di organizzare questo momento di dialogo sul nostro Paese coerentemente con la propria attività che, dal Giardino della Kolymbetra nella Valle dei Templi ad Agrigento alle collezioni d’arte contemporanea di Villa Panza a Varese, tutela e fa conoscere a tutti oltre 2000 anni di storia italiana.

Il convegno presenterà un incontro di personalità che studiano e utilizzano più che mai questo nostro patrimonio comune e ne sanno cogliere e sintetizzare l’essenza. A loro il FAI chiede di raccontare questo linguaggio nazionale che ci identifica e che si è formato coinvolgendo persone, idee, sentimenti, in luoghi e tempi diversissimi: dagli urbanisti e architetti dell’Antica Roma alla Sicilia dei poeti lirici del XIII secolo, dai pittori fiorentini a Galileo, dalla Mantova di Monteverdi alla Milano manzoniana. Dunque ben prima dell’unità politica che ci apprestiamo a festeggiare sono stati il sentimento comune, artistico ed esistenziale, a produrre il linguaggio della nostra identità nazionale.

Al convegno - presieduto dalla Presidente del FAI, Ilaria Borletti Buitoni - partecipano lo storico e archeologo Andrea Carandini, che parlerà del linguaggio dell’Antica Roma e di quei luoghi che raccontano un’esperienza umana millenaria, tutti raccolti nella nostra penisola e nelle nostre isole; lo storico dell’arte Giovanni Romano, che descriverà il contributo che il linguaggio dell’arte porta alla nostra identità; Pietro Citati, che dal suo punto di vista di scrittore e critico letterario parlerà della natura e della forma della lingua italiana come una “superlingua”; il musicologo Quirino Principe che inquadrerà il nostro linguaggio nazionale musicale; il Professor Piergaetano Marchetti, che traccerà il profilo del linguaggio giuridico che attraverso i secoli ha caratterizzato l’Italia; Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa, che parlerà del linguaggio della tutela artistica; il Presidente Onorario del FAI, Gulia Maria Mozzoni Crespi, che illustrerà come il paesaggio e l’ambiente siano una forma di linguaggio capace di suscitare l’orgoglio di appartenenza e il senso di una straordinaria unità nazionale. Sarà compito di Marco Magnifico, Vice Presidente Esecutivo FAI, chiudere l’incontro sottolineando gli elementi di contatto emersi nei vari interventi. Certamente il 26 ottobre 1860, Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II unirono l’Italia. Ma a Teano giunsero già italiani, ricchi di tradizione e storia, figli di un’identità che già esisteva, di quel “linguaggio dei linguaggi” che comprende ambiente, storia, arte e scienza. Un linguaggio che oggi dobbiamo non solo difendere, ma anche, come è dovere di ogni generazione, contribuire a sviluppare. Per garantire un futuro migliore ai nostri figli e al nostro Paese. Il FAI ringrazia per il generoso contributo la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e la CARISAP – Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno. Per il patrocinio e il contributo il Comune di Ascoli Piceno e la Prefettura di Ascoli Piceno . Per il patrocinio la Regione Marche e la Provincia di Ascoli Piceno.





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-02-2010 alle 16:59 sul giornale del 27 febbraio 2010 - 1259 letture

In questo articolo si parla di attualità, fai, Fondo Ambiente Italiano