Offida: Pdl, 'Il comune nasconde i debiti come la Grecia'

4' di lettura 19/05/2010 - Era un bilancio di previsione non virtuoso quello approvato dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale e non virtuoso è il rendiconto.

“In sostanza - dichiara il capogruppo del PDL, Avv. Elisabetta Palmaroli - si insiste con investimenti da finanziare con la vendita del proprio patrimonio, senza che tale decisione sia supportata da una reale probabilità che ciò possa essere fatto, considerato che negli ultimi anni tale impegno non è stato mai sostanzialmente concretizzato. Nel bilancio di previsione non si trova riscontro di alcun aiuto salva crisi. Anzi permangono le aliquote massime applicabili senza alcuna esenzione per i redditi più bassi”.

“Inoltre – prosegue la Palmaroli - per cause riconducibili alla gestione politica locale, dovevano diminuire i costi di energia elettrica e gas, come propagandato più volte, ma nulla di fatto. Resta l’elevatissima spesa pro-capite, escluso spese sociali, superiore alla media nazionale a fronte di palesi inefficienze e disservizi. La capacità di manovra dell’ente in termini di spesa in conto capitale, come previsto, subirà una drastica riduzione, con la conseguente impossibilità di programmare spese per investimenti, a fronte di un notevole aumento di imposte e tasse previsto nel triennio. In poche parole – prosegue la nota - minimi interventi e incremento di imposte e tasse per i cittadini, per ripianare un sempre crescente debito nei confronti delle banche, degli enti e delle imprese”.

“Altra anomalia – dichiara il consigliere Acciarri – che abbiamo evidenziato già al momento dell’approvazione del bilancio di previsione, era che si procedeva senza avere alcun documento attuale che attestasse l’andamento finanziario delle società partecipate, in particolare Energieoffida, Offidagas, Ecoffida e Programma Casa, di cui il Comune di Offida è unico socio. Tali società hanno accumulato una montagna di debiti, dilapidando fortune in acquisti scellerati, come l’acquisto della sede di Energia Offida effettuato a prezzi stranamente esorbitanti, assolutamente al di fuori del mercato e su cui si sta facendo chiarezza. Con il rendiconto dobbiamo registrare l’enorme indebitamento delle società partecipate (al 2008 per oltre 16.000.000, 00 di euro e non conosciamo il bilancio al 2009).

Nell’articolato documento del PDL Offida, i consiglieri Palmaroli e Acciarri, sintetizzano i dati della documentazione in loro possesso. Dalla relazione del revisore dei conti emerge un trend di indebitamento delle partecipate tra il 2007 ed il 2008 di oltre il 21%. L’indebitamento del Comune di Offida al 31/12/2008 tra quello specifico dell’Amministrazione Comunale e quello delle partecipate ammonta a € 22.014.680,98.

“A questo – proseguono Palmaroli e Acciarri - vanno considerati anche circa 3-4.000.000 di euro di fideiussioni prestate dall’Amministrazione, a quanto è dato conoscere dai bilanci della partecipate stesse. A fronte di tale impegno non si evidenziano entrate corrispondenti tali da poter coprire le rate, né si conosce lo stato patrimoniale delle partecipate. In questo scenario, se l’indebitamento crescesse con il trend del 21% annuo, entro il 2016, potremmo raggiungere la modica somma di oltre 100.000.000,00 di euro, tra debiti ed impegni, cioè il tracollo finanziario dell’ente. Essendo socio unico il Comune, questo sproporzionato passivo grava pericolosamente sulle casse Comunali, tanto più che risultano contratte vere e proprie fideiussioni da parte dell’ente pubblico per diversi milioni di euro”.

“Stranamente - osservano i consiglieri del PDL – in Consiglio Comunale sono sfuggite, ai “distratti” consiglieri, le gravi inadempienze dell’amministrazione sottolineate dal Revisore Unico nel rendiconto. L’amministrazione non ha ancora effettuato la verifica imposta dalla legge di accertare le finalità istituzionali delle società partecipate e procedere alla cessione di quelle che perseguono finalità diverse .

“L'istituto dell'affidamento in house, cioè senza gara, - concludono Palmaroli e Acciarri - ha costituito da tempo per Offida il terreno per salvaguardare gli interessi, in modo neanche troppo velato, delle vecchie e nuove aziende pubbliche, ora trasformate in società, ed ha condotto ad una sorta di generalizzato monopolio. Ci auguriamo che con l’osservanza degli obblighi imposti per legge si impedisca finalmente la prassi seguita in questi anni dall’amministrazione, di affidare incarichi senza gare con pericolosi effetti sulla concorrenza. Ed impedisca quello che è spesso successo: l'affidamento di compiti e servizi effettuato in favore di società partecipate che, non avendo l'organizzazione e la capacità tecnica necessaria, hanno affidato a loro volta (secondo affidamento, sovente effettuato senza gara) l'appalto ad altra società”.

In conclusione i consiglieri Palmaroli ed Acciarri del PDL chiedono: “Ciò è frutto di previsioni e decisioni sbagliate o di interessi nascosti?”





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2010 alle 16:21 sul giornale del 20 maggio 2010 - 921 letture

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