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comunicato stampa
Ballarò, Piunti scrive a Crozza

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pasqualino piunti

Egregio signor Crozza, come molti altri spettatori, seguo e talvolta apprezzo le sue dissacranti performance comiche sulla politica e l’attualità perché da sempre la satira costituisce un modo per riflettere sui mali della società, sulle disfunzioni della burocrazia di ogni epoca o i paradossi della politica. Pertanto, anche se qualche volta, ho considerato alcune sue polemiche “stonate” o sopra le righe”, ritengo il valore civico della libertà di critica satirica come elemento prevalente e scusante in caso di cadute di stile o svarioni.

Tuttavia, nel suo intervento alla trasmissione Ballarò del 12 ottobre scorso, a mio avviso, stavolta ha preso la classica “cantonata” compiendo un’imperdonabile leggerezza. Ha, infatti, accostato la città di San Benedetto del Tronto alla strada Bonifica confondendo località geografica, provincia e perfino regione. La strada della Bonifica, tristemente nota per il fenomeno della prostituzione, non ha nulla a che spartire con la città di San Benedetto del Tronto che si trova nella regione Marche e nella provincia di Ascoli Piceno e che costituisce, fin dagli anni ’50, uno degli emblemi del turismo balneare della Riviera Adriatica. Un centro famoso per la sua splendida spiaggia e le sue palme, per il turismo familiare, le sue delizie eno-gastronomiche, la tranquillità del soggiorno, l’eccellenza delle strutture ricettive e la vicinanza con un entroterra ricco di straordinarie valenze paesaggistiche e storico-artistiche. Quindi, prima di fare dinanzi al grande pubblico televisivo, sortite inappropriate e potenzialmente lesive dell’immagine di una comunità, La invito ad informarsi meglio a partire dalle nozioni geografiche.

Come Vice Presidente della Provincia di Ascoli Piceno e cittadino di San Benedetto, La invito nella prossima trasmissione di Ballarò a rettificare quanto impropriamente affermato nel suo intervento comico e sono certo che, da persona corretta e sensibile, troverà le forme più appropriate per “riparare” al suo infelice accostamento. Tengo, infine, a precisare che non c’è nessuna volontà di distinguo con i cugini abruzzesi con cui i rapporti di collaborazione e vicinanza sono ottimi condividendo strette relazioni sociali, culturali ed economiche tra due territori da sempre storicamente in collegamento e sinergia. Le mie puntualizzazioni nascono dall’intento di fare chiarezza senza peraltro giudizi di specie o prefigurare generalizzazioni. Tuttavia mi sembra doveroso inquadrare il mio intervento non in difesa d’ufficio ma nella necessità di ben delimitare le aree geografiche delle due province.



pasqualino piunti