comunicato stampa
Usb: 'Incredibile comportamento dei sindacati confederali'

Ad Andrea Quaglietti, leader provinciale e membro del coordinamento nazionale dell’Unione sindacale di base, è stato impedito giovedì l’accesso allo stabilimento della Barilla per partecipare all’assemblea dei lavoratori convocata dalla RSU di fabbrica. La denuncia dell'Usb
Lo ha fatto direttamente ai cancelli del sito di Campolungo – dove l’USB è ora il sindacato più grande e rappresentativo dei dipendenti – lo stesso direttore del personale Emidio Agostini. La giustificazione è stata che nella convocazione dell’assemblea di giovedì alle 13.30, non risultava più e stranamente il nome di Quaglietti tra gli invitati (non autorizzato all’ingresso), mentre invece quello dei segretari provinciali e rappresentanti esterni alla Barilla, di CGIL CISL e UIL era regolarmente presente, tanto da consentire a loro di entrare in fabbrica.
"Quello che è accaduto è vergognoso e scandaloso – dice il sindacalista di base – perché l’assemblea era stata una prima volta convocata congiuntamente da tutta la RSU, compresa quindi l’USB, con tutti i delegati interessati. Poi questa convocazione è saltata, con i sindacati confederali che si sono autoconvocati la seconda volta escludendo proprio il mio nome dalla lista. Naturalmente questa assenza forzata, che ha provocato anche l’intervento dei carabinieri all’ingresso dello stabilimento, per la reazione dei delegati del sindacato di base, ha provocato tensione tra i lavoratori all’inizio dell’assemblea, lavoratori che hanno dato la maggioranza proprio all’USB esclusa. Alla fine molti operai hanno abbandonato l’assemblea, che si è chiusa con una nulla di fatto. Perché CGIL Cisl e UIl – si domanda Quaglietti – assumono questo comportamento a tutto vantaggio dell’azienda?". Ricorda dal canto suo il delegato eletto nella RSU di fabbrica, per l’Unione sindacale di base, Elvezio Acciarri: "L’azienda sta da tempo ostacolando la nostra attività sindacale all’interno dello stabilimento, nonostante noi siamo diventanti l’organizzazione più rappresentativa dei dipendenti. Noi ormai siamo gli unici ad opporci ad una politica aziendale che non rispetta più alcun contratto nazionale, in termini di flessibilità, orari, turni di lavoro".

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