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Caso Goffo, testimoni inattendibili

Le due testimonianze che avrebbero detto di aver visto, la mattina del 5 maggio 2010, Rossella Goffo ad Ancona sarebbero state ritenute 'non attendibili' dagli inquirenti che le hanno ascoltate e vagliate. Infatti secondo i magistrati la descrizione dell'abbigliamento non corrisponderebbe con quello effettivo della funzionaria della Prefettura di Ancona, il corpo è stato ritrovato a Colle San Marco ad Ascoli Piceno come confermato dal Dna.
I magistrati che si occupano del caso Goffo, convinti dagli accertamenti che la 46enne è stata uccisa lo stesso giorno della scomparsa, ritengono pertanto che i due testimoni non possono aver incontrato la donna ad Ancona la mattina del 5 maggio come raccontato e potrebbero aver confuso la donna con un'altra persona oppure aver fatto confusione sulle date. E proprio questa ipotesi è alla base della difesa dell'unico indagato per omicidio volontario premeditato ed occultamento del cadavere, il tecnico della Questura di Ascoli Alvaro Binni. I legali del 41enne, che dall'inizio della vicenda si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti, ritengono a tal proposito che ci siano numerosi elementi a discarico del loro assistito. Da qui la decisione di chiedere l'archiviazione del caso.
Nel frattempo, i magistrati attendono i responsi completi degli esami tossicologici sui reperti e dell'autopsia, oltre che sull'eventuale presenza di Dna dell’omicida e su altre tracce eventualmente significative.

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