comunicato stampa
Udc: 'Tassa della disgrazia, danno dopo la beffa'

Per conoscere quali iniziative l’Amministrazione provinciale ha sinora varato e quali intende introdurre, a seguito delle calamità naturali che hanno flagellato il Piceno, il consigliere provinciale dell’Unione di centro, Sergio Corradetti, un’interpellanza al presidente della Provincia, Piero Celani.
Corradetti, che è anche il coordinatore provinciale del partito di Pierferdinando Casini, nell’interrogazione chiede in particolare il ripristino dell’intervento di solidarietà nazionale a favore delle attività produttive e la riattivazione delle infrastrutture viarie danneggiate dalle precipitazioni meteorologiche.
“Come intende Celani realizzare una concreta politica di difesa del suolo – chiede l’esponente dell’Udc - ed una mitigazione del rischio idrogeologico nel nostro territorio? E come pensa d’appoggiare e sostenere le iniziative della Regione Marche, delle forze politiche e di categoria, affinché siano assunte iniziative legislative per includere le Marche e di conseguenza il territorio Piceno nella fruizione delle risorse previste dal Milleproroghe, che prevede per Liguria, Veneto e Campania un fondo di 100 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 per far fronte agli eccezionali eventi meteorologici che le hanno colpite, così come siamo stati colpiti noi? Inoltre, in che modo vuole incoraggiare le iniziative di solidarietà nazionale a favore e sostegno dei territori Piceni in genere e delle attività produttive nei settori agricolo, artigianale ed industriale, che sono state gravemente colpite e danneggiate a seguito dei citati eventi meteorologici? Infine in che modo interverrà sul Governo nazionale affinché ristabilisca per le calamità naturali, il principio della solidarietà nazionale previsto dalla Legge n° 364/1970 e dal D.Lgs. n° 102/2004 – ante Milleproroghe - anche a sostegno dei territori del Piceno, con l’eliminazione di quella che anziché presentarsi come agevolazione nei confronti di chi ha subito danni, si presenta invece in maniera iniqua, come una vera e propria Tassa sulla disgrazia? Un danno dopo la beffa”.
“Purtroppo – conclude Corradetti - le situazioni estreme mettono in evidenza quelle situazioni che in periodi normali non si considerano o non si percepiscono e quindi si trascurano. Una buona regimentazione delle acque meteoriche, verificata ordinariamente e controllata in maniera sistematica possa evitare l'irregolare e dannoso deflusso casuale delle acque che, invece concentrandosi ed accumulandosi solo in alcuni punti, generano le frane ed i dissesti alle sedi ed alle infrastrutture viabili; innescando dei meccanismi di instabilità di ampie aree, che per essere arrestati - in una realtà geologica già di per se critica e compromessa naturalmente come quella che caratterizza i nostri territori argillosi - necessitano di interventi che molte volte, pur essendo notevolmente costosi non sono in grado di restituire un buon livello di stabilità, sicuramente non quello originario”.

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