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comunicato stampa
Quintana di Ascoli, emozioni senza tempo

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Si è svolta dinanzi ad un pubblico numeroso, sabato mattina alle ore 11, alla sala della Ragione di palazzo dei Capitani, la tradizionale cerimonia di presentazione del Palio della Giostra di luglio e del Trofeo degli Sbandieratori.

Oltre a Guido Castelli, nella sua duplice veste di sindaco di Ascoli e presidente dell’Ente Quintana, erano presenti anche il direttore dei civici musei, Stefano Papetti, il prefetto di Ascoli, Pasquale Minunni, il segretario dell’Ente Quintana, Giacinto Federici, l’autore del Palio e del Trofeo, Antonio Narducci e i rappresentanti di Camera di Commercio, Cna e Confartigianato.

Dopo l’introduzione del segretario dell’Ente Quintana, Giacinto Federici, a prendere la parola è stato il sindaco, Guido Castelli, che ha sottolineato la duplice importanza che la rievocazione storica della Giostra della Quintana ha per la città di Ascoli. Da un lato, infatti, la stessa rappresenta un legame indissolubile con il passato e la tradizione, dall’altro, invece, contribuisce a promuovere il capoluogo Piceno oltre i confini locali. Ciò grazie ad una campagna di promozione che quest’anno ha coinvolto l’estro ed il talento del fotografo ascolano, Gabriele Viviani. Sue, sono infatti, le foto oggetto della campagna di comunicazione legata all’ edizione 2011 della Quintana e già veicolata a livello nazionale. Sempre il sindaco ha annunciato, per quest’anno, l’attivazione per la prima volta, dei pacchetti turistici ufficiali legati alla Quintana in collaborazione con un tour operator nazionale.

Di Stefano Papetti e Antonio Narducci, infine, la descrizione del Palio della Giostra di luglio e del Trofeo degli Sbandieratori, entrambi realizzati tenendo conto dei segni distintivi delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. ‘Ricorrendo ad uno stile di grande impatto scenografico come si conviene per questo genere di manufatti – si legge nella relazione di Papetti – Narducci ha dedicato il Palio di luglio alla Madonna della Pace, raffigurando nella parte superiore del dipinto la celebre tavola eseguita nel XIV secolo dal pittore fabrianese Allegretto Nuzi per la chiesa ascolana di Sant’Agostino, mentre in basso si distinguono le riproduzioni della facciata della Cattedrale e delle principali porte cittadine. La composizione è attraversata da una lancia che infilza una sfera di vetro nella quale si scorgono luoghi caratteristici della città come la palazzina Meletti e vari frutti tipici del repertorio decorativo crivellesco. In basso compaiono alcuni personaggi che appartengono all’immaginario dell’artista, figure dai tratti del volto resi in modo caricaturale, saltimbanchi e maghi che allietavano le feste cittadine in occasione delle festività patronali. Rese con un disegno dal tratto nitido e vigoroso, le immagini sono caratterizzate da colori squillanti che richiamano la lucentezza degli smalti ceramici, genere al quale Narducci si dedica con successo da tempo e ci offrono una interpretazione moderna di temi consacrati da una lunga tradizione iconografica’.

‘Il Palio degli Sbandieratori – si legge nella relazione dell’autore Antonio Narducci – ha sempre per me caratterizzato la sua composizione: la bandiera. La scena rappresenta un Portavessillo: donna che rappresenta l’Italia e Ascoli come si evidenzia dallo stemma del Comune sul gonnellino della donna. L’immagine della donna sovrasta la città di ispirazione quattrocentesca di Ascoli. Fuori dalle mura i gonfaloni dei Sestieri in attesa del loro ingresso in città. I colori predominanti sono quelli del rosso, bianco e verde che sono quelli della bandiera d’Italia e l’azzurro che è un altro colore cromatico che rappresenta la nostra Nazione e l’Europa’.


da Quintana di Ascoli