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comunicato stampa
Crollo di Tallacano, Confcommercio: 'Bar e ristoranti aspettano ancora risarcimento'

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"Mercoledì 28 Dicembre, dopo il Natale e Santo Stefano, “si festeggia”, (si fa per dire), l’anniversario del crollo del pontino di Tallacano. Una ricorrenza funesta, che nolenti o volenti ormai fa parte delle festività di fine anno, essendo trascorsi ben 4 anni da quell’evento, senza ancora vedere scritta la parola fine."

Il commento sarcastico è del direttore Confcommercio Giorgio Fiori il quale evidenzia come se pur in questi giorni le festività ci fanno forse vivere giorni un po’ più sereni, crisi economica e dei consumi a parte, non si può non ripensare a quel maledetto venerdì 28 dicembre 2007, quando appunto per la rottura della condotta principale dell’acqua potabile avvenuta in località Tallacano, il Comune di Ascoli e quelli dell’intera vallata del Tronto rimasero per più giorni, nel clou delle stesse festività natalizie, senza acqua con tanti disagi per tutti i nuclei familiari, ma soprattutto per le attività commerciali e di pubblico esercizio, messe in quel periodo di possibili maggiori introiti, letteralmente in ginocchio.

"La Confcommercio ed i suoi associati - stigmatizza Fiori –non hanno mai rimosso dalla memoria quelle ore di apprensione e di vera angoscia di fine 2007”, ed aggiunge che “sebbene siano trascorsi 4 lunghi anni, ancora non si conoscono i veri responsabili degli ingenti danni subiti dai titolari di bar e ristoranti ed esercizi commerciali in genere i quali a tutt’oggi, pretendono a ragione di essere adeguatamente risarciti".

"Abbiamo inizialmente tentato di percorrere – ricorda Fiori – la via della azione risarcitoria collettiva (per la prima volta si parlò di class action proprio del caso Ascoli) che poi accantonammo in attesa quanto meno di una sorta di transazione". "Attraverso un’indagine ricognitiva posta in essere a ridosso dell’evento, - ricorda ancora il direttore Confcommercio - censimmo circa 70 imprese concretamente danneggiate dall’improvvisa mancanza di acqua le quali, attendono risposte e di conoscere almeno i nomi e cognomi dei responsabili a cui appunto richiedere i danni".

"Non si dimentichi infatti che l’acqua dei serbatoi si esaurì ben presto per l’emergenza protrattasi per più giorni e che nonostante i tempestivi rifornimenti “volanti” alcuni pubblici esercizi furono costretti addirittura a chiudere, anche per l’inagibilità delle toilettes".

"Noi della Confcommercio – conclude Fiori – non abbiamo mai accusato nessuno di essere i responsabili di un tale disastroso evento e lo ribadisco a chiari note anche in questa circostanza, ma certamente non dimentichiamo ed attendiamo che si addivenga ad una ragionevole conclusione per la quale ci batteremo all’infinito anche se si dovranno attendere ancorai anni con il rischio, come accade troppo spesso in Italia, che alla fin fine non si trovi mai alcun colpevole".