Vivere Senzaetà: no ai servizi ridotti per persone non autosufficienti

2' di lettura 31/07/2013 - Continua il dibattito intorno al tema disabili e alla sua gestione da parte della Regione Marche. Le polemiche della FISH e dell’Associazione ‘’La Meridiana’’ di Ascoli Piceno all’amministrazione regionale, lanciate dai rispettivi siti e su Facebook, hanno smosso il formicaio di problematiche sull’argomento, aprendo anche questioni relative ai costi dei servizi per persone con disabilità e non autosufficienti.

La paura è che i tagli alla sanità si abbattano senza pietà sulle famiglie, con una conseguente difficoltà nell’accedere ai servizi per le persone che ne hanno più bisogno.

‘’Sono ormai molti anni che le persone non autosufficienti della nostra Regione pagano sulla propria pelle l’inadeguata offerta di servizi. Di fronte quindi a certe voci circolanti, diciamo no a ogni furtivo tentativo di ridurre i servizi e gli oneri sanitari o di aumentare le rette a carico degli utenti. Deve al contrario essere incoraggiata l’omogeneità dei servizi offerti a persone non autosufficienti, in ogni parte del territorio ogni persona deve poter accedere a un’adeguata rete di servizi, con uniformità di prestazioni e di costi a carico dei servizi sanitari e sociali’’.

Rispondono così le varie organizzazioni componenti il CAT delle Marche (Comitato Associazioni Tutela), alle notizie diffuse secondo le quali le proposte di regolamentazione dei servizi sociosanitari sembrerebbero essere prioritariamente volte a contenere gli oneri a carico del Servizio Sanitario Regionale, per riversarli di conseguenza sugli utenti e sui Comuni.

Se si pensa poi che per i servizi residenziali per anziani non autosufficienti, oltre duemila famiglie sono costrette a pagarsi per intero la retta di degenza perché il tetto dei posti convenzionati copre solo il 65% dei posti effettivamente occupati, e che esistono molte altre situazioni analoghe, la situazione risulterebbe “un vero e proprio imbroglio’’.

‘’Per guadagnare il tempo perduto e assicurare ciò di cui hanno bisogno, è un diritto e una necessità agire in modo trasparente – concludono i rappresentanti del CAT – Ci auguriamo fermamente che il lavoro regionale assuma questa prospettiva’’.

Nell'uscita precedente: Vivere Senzaetà: standard assistenziali ai disabili. Risponde Mezzolani






Questo è un articolo pubblicato il 31-07-2013 alle 16:03 sul giornale del 01 agosto 2013 - 1209 letture

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