comunicato stampa
Citazioni ed elogi da Giuliano Amato per l'ascolana Laura Balestra

Il saggio di Amato, intitolato "Gli italiani, un «noi» da molto prima dello Stato unitario", è contenuto nel volume E. Belloni - A. Savorana (a cura di), Una certezza per l'esistenza, Bur Rizzoli, Milano 2011, alle pp. 339-347.
Questa, nello specifico, la citazione della dott.ssa Balestra, la quale da ormai quattro anni scrive e pubblica saggi scientifici di storia, filosofia e teologia per riviste accademiche di Roma, associando spesso il suo nome accanto ad autorevoli figure del panorama nazionale e vaticano: "[...] Sono anni che la hybris dell'io ha finito per superare la hybris delle teologie più estreme [...]. In questa situazione è fondamentale rimettere in campo le risorse morali che abbiamo, per ridare forza ad un «noi» che guarda al futuro. In questo senso le risorse che la religione fornisce sono tra le più preziose di cui una società si possa avvalere, proprio per contrastare quell'io assoluto, per favorire il riconoscimento dell'altro come parte essenziale della certezza dell'esistenza [...]. Questa dell'io è una malattia che non riguarda solo l'Italia, ma sta segnando l'Europa ed è la ragione della crescita dei partiti chiusi nazionalisti, tendenzialmente xenofobi, che negano le radici cristiane dell'Europa, al di là del fatto che esse siano scritte o non scritte in un testo. Al contrario cristianità significa [...] universale: e una religione che è universale non può non riconoscere come partecipi della medesima umanità coloro che provengono da altri Paesi e che vivono con noi. Laura Balestra ha scritto sull'ultimo numero di «Civitas» un bellissimo articolo su questi temi, ricordando che il Dio che si incarnò nell'uomo dell'Occidente veniva dall'Oriente (Gesù era di Nazareth); che la lingua dei popoli europei ha una derivazione latina, ma la numerazione che utilizziamo è araba; e che l'Europa è cresciuta accogliendo l'altro. [...] Abbiamo bisogno di ridare futuro all'Europa, abbiamo bisogno di ridare futuro all'Italia". (pp.345-346).
In allegato una foto di Laura Balestra

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