Haemonetics, il collegio del Tribunale decide per il dissequestro dei macchinari. UGL: 'Scelta anti italiana'

2' di lettura 21/02/2014 - Va bene di diritto, va bene che le sentenze vanno rispettate. Ma il collegio di Ascoli Piceno che ha deciso il dissequestro dei macchinari Haemonetics ha emesso una sentenza, di fatto, anti italiana.

Il TFR è un credito certo dei lavoratori, non scalfibile, che il Collegio del Tribunale di Ascoli Piceno scriva nero su bianco nelle motivazioni del dissequestro dei macchinari Haemonetics “esiste certamente il credito per TFR e per l’indennità di preavviso ma in ordine a tale voce non sussiste esigenza cautelare perché, in ogni caso, la soddisfazione del diritto non è in forse atteso l’intervento previsto per legge dell’INPS”, è come dire che se la Haemonetics risultasse insolvente non c’è problema perché i lavoratori avrebbero pagato il TFR caricato sulle spalle della collettività nazionale.

La multinazionale Haemonetics chiude la fabbrica, fugge all’estero, lascia disoccupazione e può scaricare sullo Stato italiano i suoi debiti verso i lavoratori.

Francamente una sentenza che lasciasse mani libere alla Haemonetics, dissequestrando totalmente i macchinari, non ce la saremmo mai, ma proprio mai, aspettata dal Collegio del Tribunale di Ascoli Piceno. Perché soprattutto il sequestro cautelare dei macchinari Haemonetics richiesto dai lavoratori era difensivo; i macchinari, pur in sequestro cautelare, restavano in azienda ma potevano essere utilizzati e riprendere immediatamente a produrre.

Nulla però cambia; ci prepariamo alla madre di tutte le battaglie, concentrati come siamo sulla ripartenza della fabbrica.

Su questo riguardo; la Nostra lettera inviata alla Haemonetics il 16/01/2014 per “un approfondimento, anche conoscitivo, sulla evoluzione della manifestazione di interesse in corso” non ha ancora avuto risposta; né in Regione ci sono novità su un possibile incontro, continuamente rinviato.

Ogni giorno che passa però, si avvicina l’ora delle scelte definitive della Haemonetics.