comunicato stampa
Ugl: 'Protesta degli agricoltori contro il contributo irriguo'

Soprattutto si sentono letteralmente rapinati quegli agricoltori che pur non consumando una goccia di acqua, dato le colture dei loro terreni, sono costretti a pagare 330 euro ad ettaro, solo per il fatto che sono proprietari di terreni attraversati o limitati da canali di scorrimento.
Questa viene vissuta come un’autentica ed ingiusta rapina; ed il Consorzio di Bonifica si serve per escutere il pagamento dell’acqua del braccio prepotente di EQUITALIA; in questi giorni EQUITALIA ha compiuto atti di fermo amministrativo per costringere gli agricoltori a pagare il contributo irriguo; un contributo vampiresco, una mannaia che sta facendo arrabbiare il più paziente degli agricoltori.
Il Consorzio di Bonifica si rifiuta di installare i contatori dell’acqua; almeno i contatori stabilirebbero il principio costituzionale di equità tra l’acqua consumata e quella pagata.
Fuori da questa logica del diritto tutto diventa sopraffazione; una onerosa gabella che il Consorzio di Bonifica vuole riscuotere, riducendo il cittadino a suddito.
C’è in giro molta ribellione. Già la pressione fiscale ha superato ogni limite di sopportabilità; gli agricoltori stanchi della prepotenza del Consorzio di Bonifica ASO-TENNA-TRONTO si preparano ad una disubbidienza civile.

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