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comunicato stampa
L'On. Rachele Silvestri (M5S) sull'algoritmo per l'ubicazione dell'"ospedale di Vallata"

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“Onorevoli deputati, chiedo la vostra attenzione rispetto a ciò che sta disponendo chi governa la Regione Marche nella provincia di Ascoli Piceno, rispetto alla costruzione di uno dei sei nuovi ospedali unici regionali."

"Il vulnus di questa vicenda sta nella decisione non condivisa con i cittadini e con i loro rappresentanti nei consigli comunali, del cosiddetto “algoritmo” a cui un certo modo di fare politica, delega la scelta dell’ubicazione di una nuova struttura nosocomiale.

Nel merito, la Consulta alla Sanità del consiglio comunale di Ascoli Piceno, ha più volte sollecitato il Governatore regionale per avere contezza di quali sono gli input e i parametri che ha utilizzato la Regione nell'impostazione di un algoritmo applicato in questo ambito e che ha, di fatto, decretato la scelta di quella specifica ubicazione per il cosiddetto “ ospedale di Vallata”, attraverso dei criteri non neutrali che producono inevitabilmente un risultato condizionato e arbitrario, ma non ha mai ricevuto alcuna risposta.

Avete capito bene onorevoli colleghi, la politica si sottrae al confronto civico su una decisione così importante e delega un computer, con relativo software pre-impostato, a scegliere per lei.

C'è da chiedersi come sia possibile che un’amministrazione regionale, su una questione così delicata che inciderà significativamente sul futuro degli abitanti e che impegnerà oltre 200 milioni di euro con l'ombra dei privati nella costruzione e nella gestione di alcuni servizi, possa sottrarsi al confronto pubblico con i cittadini e con i portatori d'interesse demandando ad un calcolatore una scelta così fondamentale.

C’è da chiedersi anche come sia possibile che ad oggi non risulta essere stata data risposta alla consulta sanitaria comunale di Ascoli Piceno, da parte della Regione ad una richiesta inoltrata 5 mesi fa.

È opportuno che il confronto politico resti un momento di mediazione sociale irriducibile alla dittatura degli algoritmi, che non potranno mai sostituire il tesoro del volere democratico dei cittadini”.