comunicato stampa
Amianto nelle macerie del sisma? Bisonni: "Ci sia il massimo impegno e il massimo controllo"

Bisonni si è dichiarato insoddisfatto della risposta formulata dall’assessore Angelo Sciapichetti. Il consigliere chiedeva di sapere se l’Arpam era a conoscenza del deposito all’aperto ed eventualmente come sia intervenuta a riguardo; se il protocollo per la gestione corretta delle macerie prevedeva o meno questo stesso tipo di depositi, anche temporanei, presso il sito del Cosmari; per quale motivo non sono state trattate esclusivamente in opifici pressurizzati e se sono state, in forma preventiva, lavate e pretrattate al fine di eliminare le eventuali polveri di amianto. Infine, nell’atto si chiedeva se la gestione futura delle macerie nel sito in questione preveda o meno il loro trattamento negli opifici di cui si faceva cenno.
“Sono ormai 25 anni – evidenzia Bisonni – che l’amianto è stato messo al bando eppure i dati del Ministero dell’ambiente sono allarmanti. La presenza di eternit o cemento amianto è ancora forte nelle scuole, negli ospedali, nelle residenze per anziani, così come nelle aree residenziali ed industriali, sia attive che dismesse. E’ noto che le fibre e le polveri, se inalate, sono cancerogene e responsabili di diverse e gravi patologie”.
Detto questo, nell’interrogazione si fa presente che la potenza distruttiva del terremoto del 2016 ha prodotto tonnellate di macerie, che ora devono essere smaltite e che contengono frazioni disomogenee di materiali per la cui rimozione sono previste procedure particolari e definite. “Quando parliamo di amianto - continua Bisonni – dobbiamo tutti essere consapevoli che il rischio zero non esiste e pertanto in ogni caso (anche nel pieno rispetto delle regole) la scelta del luogo è inopportuna perché troppo vicino a centri urbani. Le macerie potevano essere trattate, anche dalla stessa Cosmari, ma in un sito dedicato ed isolato”.
"Apprendiamo da notizie di stampa - conclude Bisonni - che ad oggi tra le 295 mila tonnellate di macerie trattate sono state trovate 42 tonnellate di materiale contenenti amianto. Il Cosmari riceve 50 euro/tonnellata per le macerie e la stima minima è che si tratteranno almeno 695 tonnellate complessivamente per un valore di circa 35 milioni di euro. Altre stime parlano di milioni di tonnellate da trattare. Questo importante e utile lavoro deve però essere ovviamente fatto con il massimo scrupolo e nel rigoroso rispetto delle regole e delle normative volte a tutelare la salute delle persone. Per tali motivi mi auguro da parte di tutti ci sia il massimo impegno e il massimo controllo e continui in futuro, su questo tema che non può e non deve essere sottovalutato."
