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Auto a rate: tutto ciò che c’è da sapere prima dell’acquisto

Come funziona il finanziamento auto
Chi intende acquistare una nuova vettura può stipulare un contratto di finanziamento direttamente in concessionaria oppure chiedendo un prestito personale. Come accade per ogni altro tipo di finanziamento, dunque, il richiedente dovrà dimostrare di essere in grado di rimborsare l’importo nel tempo: per farlo dovrà quindi presentare la propria busta paga o il cedolino della pensione, come garanzia. Dopo aver versato una somma in anticipo (che si aggira solitamente intorno ai 500 euro), il più delle volte la rateizzazione mensile viene prevista per tre anni e, al suo scadere, ci sarà da versare l’importo mancante.
Naturalmente in fase di scelta è bene valutare attentamente anche i tassi offerti dalle diverse soluzioni disponibili; per ridurre ulteriormente i costi, poi, è consigliabile trovare il finanziamento auto con i tassi più bassi su portali come Prestiti.it, che aiutano a comparare le varie opzioni e scegliere tra quelle più economiche.
Come pagare le rate
Esistono sostanzialmente tre soluzioni idonee per far fronte al pagamento delle rate: il prestito, la cessione del quinto e il leasing. Il prestito si distingue a sua volta in finalizzato (legato quindi alla finalità d’acquisto della vettura) e personale (la somma che si ottiene non è vincolata necessariamente all’acquisto di quel determinato bene).
Per quanto riguarda la cessione del quinto, invece, si tratta di una formula che prevede di trattenere direttamente dalla busta paga un importo pari a massimo un quinto dello stipendio, fino all’estinzione del debito.
Infine troviamo il leasing, una formula a metà tra compravendita e noleggio a lungo termine; questa modalità conviene soprattutto alle aziende e ai possessori di partita IVA (per via delle detrazioni fiscali di cui possono beneficiare) e nel caso in cui si tende a cambiare spesso auto.
Attenzione alla trasparenza
Quello che molti automobilisti non sanno è che spesso nei contratti vengono incluse alcune voci relative a delle spese aggiuntive (come una combinazione di polizze offerte dalla medesima finanziaria, ad esempio). Nella maggior parte dei casi non si tratta di spese obbligatorie, eppure queste vengono inserite nei contratti in maniera ben poco chiara: stando ai risultati di una recente indagine condotta dall’Ivass, infatti, è emerso che nel 75% dei casi i concessionari agiscono in maniera non trasparente, includendo polizze e spese non espressamente richieste. Bisogna quindi fare estrema attenzione, in quanto tali spese andranno inevitabilmente a gonfiare di volta in volta le rate mensili.

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