L'educatore: un mestiere usurante

Le cosiddette professioni di aiuto (helping professions) sono le più esposte a stress lavorativo e dunque al rischio di burnout. Tra queste professioni già più a rischio, gli educatori professionali (siano essi sociopedagogici o sociosanitari) nonché gli Assistenti alla Comunicazione versano in condizioni di particolare criticità.
L'Associazione "M.I.L.L.E. Professioni Educative" propone:
1. Che vengano riconosciute le particolari caratteristiche di lavoro usurante e particolarmente gravoso della professione di educatore (di ambo i profili e a prescindere dall’ambito di intervento);
2. Che venga riconosciuto un anticipo dell’età pensionabile di questi professionisti;
3. Che vengano previste negli accreditamenti regionali dei servizi adeguate funzioni di supervisione da tenersi all'interno dell'ordinario orario lavorativo;
4. Che l'orario di lavoro degli educatori previsto dalle tabelle di accreditamento contempli una quota significativa di tempo di progettazione e verifica in assenza dell'intervento diretto in situazione con l'utenza;
5. Che vengano individuate ulteriori strategie di prevenzione del burnout (quali, ad esempio, periodi sabbatici, diversa organizzazione del lavoro, valorizzazione dell’esperienza professionale, formazione all’interno dell’orario di lavoro);
6. Che vengano costruite le condizioni contrattuali necessarie alla dignità ed alla sicurezza dei lavoratori, nonché alla continuità degli interventi educativi (abolizione notti passive, uso distorto di part-time e contratti a termine nella scuola, ecc.).

Questo è un articolo pubblicato il 02-10-2020 alle 14:16 sul giornale del 03 ottobre 2020 - 3166 letture
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