Sanità nel Piceno, Azione: "Ennesimo inganno"

3' di lettura 19/07/2022 - Nel consiglio comunale aperto a San Benedetto del Tronto non c’è stato nessun rappresentante politico di Ascoli Piceno. È stato questo, forse, un presumibile segno di un rinnovato campanilismo fra Ascoli e San Benedetto?

Nella stessa occasione è stato sottolineato che i cittadini del sud delle Marche potranno usufruire solo di una assistenza di primo livello (la stessa che già c’è).

In realtà la costruzione del nuovo ospedale e la sua locazione a Pagliare, per il precedente governo regionale poi bocciata dall’elettorato che aveva favorito il cambio del governo regionale, viene riproposta solo modificandone la localizzazione, un po’ più vicina a San Benedetto.

Viene inoltre detto che le attuali aree vaste verranno trasformate in aziende indipendenti.

Nessun miglioramento dell’offerta in servizi per i cittadini che si vedranno negata, ancora una volta, quel salto di qualità che il sud delle Marche aspetta da tempo.

Questa scelta, a parere di Azione, rappresenta un ennesimo inganno per il piceno che vedrà sorgere un nuovo ospedale, una nuova cattedrale nel deserto, privo di quelle specialità che migliorerebbero l’offerta sanitaria e oggi diventate indispensabili per i cittadini (neurochirurgia, chirurgia vascolare, cardiochirurgia, chirurgia toracica).

La localizzazione alla foce del Tronto e l’assenza di nuove strade, non solo lo renderanno difficilmente raggiungibile da parte dei cittadini di San Benedetto e di quelli a nord di esso ma non ridurrebbe nemmeno la migrazione di quei pazienti che oggi come domani avranno bisogno di un offerta ultraspecialistica.

Scopriamo, ancora una volta, che creare nuovi ospedali porta consensi, migliorare la cura della salute forse un po’ meno.

I cittadini del piceno avranno così una nuova gestione della sanità, che cambia solo il nome, e un nuovo ospedale (tutte cose che riguardano la politica) ma null’altro sul piano dell’offerta in termini di servizio.

Vorrei ricordare che le Marche sono circondate da regioni nelle quali esistono ospedali di secondo livello e dove i cittadini hanno la possibilità di trovare tutti i servizi utili alla loro salute (3 in Abruzzo, 2 in Umbria, innumerevoli in Emilia Romagna ),

Nelle Marche tutti gli ospedali sono di primo livello ad eccezione di Ancona.

Questo penalizza soprattutto il sud delle Marche, zona più distante, favorendo una fuga dei pazienti verso le regioni limitrofe più vicine.

Inoltre, a ben leggere, nel piano triennale per le infrastrutture sanitarie approvato ad Aprile, non si parla di nessun nuovo ospedale per l’area vasta 5.

Non è bastato cambiare il governo regionale perché, ancora una volta Ancona, capoluogo di regione, non ha permesso lo sviluppo di nuove discipline in periferia mortificando tutte le altre realtà sanitarie e catalogando i cittadini delle Marche in cittadini di serie A, quelli che vivono ad Ancona, e di serie B nel resto della regione .


da Fernando Manes
Azione 
Ascoli Piceno





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-07-2022 alle 15:12 sul giornale del 20 luglio 2022 - 149 letture

In questo articolo si parla di attualità, comunicato stampa

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