comunicato stampa
Eroi del Covid, i sindacati contro la nomina a Cavalieri della Repubblica di pochi "fortunati prescelti"

I veri “eroi”, infatti, sono stati i tantissimi operatori sanitari i quali, senza che si conoscessero fino in fondo i devastanti effetti del Covid, sono stati costretti a recarsi nelle abitazioni private per effettuare i tamponi; gli infermieri e gli OSS che hanno dovuto indossare veri e propri scafandri per prestare l’assistenza diretta ai pazienti nei reparti Covid, sostenendo turni massacranti, mettendo a rischio la propria incolumità e quella dei loro cari.
I “Cavalieri della Repubblica” sono stati loro, quelli che i Rappresentanti delle Istituzioni e i mass media hanno definiti “eroi” ma ai quali, almeno nell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno, non è stato erogato neanche un centesimo di premialità; non solo, non stati pagati i tempi di vestizione e di consegna da ben oltre cinque anni, non vengono concesse le ferie tanto da cumulare fino a cento giorni di congedo ordinario da fruire, non vengono riconosciuti i fondamentali diritti sanciti dal Contratto Nazionale di Lavoro e dalle sentenze della Suprema Corte di Cassazione.
Chi ha avuto la brillante idea di segnalare all’ignaro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella i nominativi degli “eroi” della sanità Ascolana e Sambenedettese avrebbe potuto, anzi dovuto, effettuare una più approfondita analisi evitando di offendere la pluralità di dipendenti che con la loro abnegazione hanno contribuito in maniera determinante a contenere i tragici effetti della passata pandemia.
Sicuramente sarebbe stato più semplice e senz’altro più equa l’iniziativa di attribuire il riconoscimento non ad alcuni fortunati prescelti bensì ai Servizi coinvolti o ancor meglio agli “Operatori” della sanità del territorio Piceno. Tanto era dovuto.

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